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Uccidere Marta ? Forse era un compito
A caccia di riscontri per capire se l'omicidio era l'ultimo atto di un gioco di ruolo

da: Il Messaggero del 16/07/97
Autori: Enrico Gregori e Cristiana Mangani

(…). La morte di Marta Russo, per loro (Scattone e Ferraro) non e' altro che "uno scellerato e irragionevole gioco criminale tra gli attuali protagonisti".

(…) Di gioco scellerato e criminale si sarebbe trattato ma di un gioco particolare: dell'esecuzione di un gioco di ruolo. Scattone e Ferraro potrebbero aver ucciso Marta Russo perche' questo compito gli sarebbe stato assegnato da "un master" che assegnava i ruoli nel gioco.

Cos'e' in realta' un gioco di ruolo? Nato negli Stati Uniti come evoluzione dei giochi di guerra e delle simulazioni militari, hanno trovato il loro precursore in "Dungeons and Dragons", messo in commercio nel 1974 e divenuto subito popolare tra giovani ed adulti. Da allora i giochi di ruolo si sono moltiplicati, sviluppandosi nelle versioni piu' diverse.

Dalle piu' famose quali "Magic", alle piu' trasgressive come "Killer" nella cui intestazione si legge "non esiste piacere piu' grande di uccidere un amico…Per gioco, naturalmente". Quasi tutti si fondano su rapporti di tipo antagonistico tra personaggi in gioco, riconducibili alla lotta ancestrale tra bene e male, su regole dettate da un "game master" e sull'identificazione di ciascun giocatore in un ruolo che puo' anche protrarsi per mesi, fino alla fine della partita. Gli investigatori traendo spunto dalle motivazioni dei giudici del riesame, stanno verificando alcuni elementi che potrebbero ricondurre a questo. Scattone e Ferraro forse fanno parte di qualche associazione dove il gioco e' nato come tale ma e' degenerato. La presenza del quarto uomo fuori dall'aula 6, confermata dalla super testimone Gabriella Alletto e dalla stessa assistente Maria Chiara Lipari, non farebbe altro che confermare quest'ultima ipotesi.

Nei giochi di ruolo, infatti, perche' la "missione" sia compiuta e' necessario che ci sia qualcuno ad assistere. Una persona che si assicuri della attuazione del compito. La cronaca e' ricca di episodi legati alla degenerazione dei giochi di ruolo. A maggio dello scorso anno il pubblico ministero Carlo Nordio ha dovuto occuparsi della strana impiccagione di un giovane. Doveva immedesimarsi nel ruolo da svolgere -venne spiegato- poteva trattarsi del ruolo del killer, ma anche quello del condannato all'impiccagione, e cosi' sarebbe stato per lui. Ad agosto dello stesso anno una storia quasi identica si e' verificata in provinci di Latina: un diciassettenne si e' lasciato penzolare da una corda fino ad uccidersi. Sul suo tavolo un bigliotto con su scritto "il santone ha ordinato che devo morire".

(…). Ora si affaccia questa nuova pista: il gioco di ruolo dietro l'omicidio. Che sia vero o meno e' una traccia che non si puo' non verificare.

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Dungeons and Dragons marchio registrato della TSR, inc
Killer marchio registrato Nexus Games & Steve Jackson.
L'intero articolo e' stato riprodotto per motivi di studio senza il consenso dell'autore.


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