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Uccisa dalle amiche del cuore

Giallo in Puglia: Una studentessa vittima di un gioco mortale

da: Repubblica

FOGGIA - La compagna di banco l'ha strangolata, l'amica del cuore ha verificato che fosse morta: così è stata ammazzata una 18enne, forse per gelosia, forse per rivalità, oppure per emulare scene di erotismo macabro viste in televisione o al cinema, <<forse perche` la vita non conta più nulla ... >>, dice l'investigatore sconvolto mentre esce alla questura e non riesce parlare. E la compagna di banco e l'amica del cuore hanno poi finto che lei, Nadia Roccia, studentessa della quinta D dell'istituto magistrale "Poerio" di Foggia, lasciasse un bigliettino che l'avevano costretta a firmare preventivamente, nel quale dicesse che si impiccava perchè era lesbica, perche` non poteva sopportare i pettegolezzi del paese, Castelluccio dei Sauri, nemmeno tremila anime a 15 chilometri da Foggia.

La compagna di banco si chiama Anna Maria Botticelli, anche lei appena maggiorenne; l'amica del cuore è Maria Filomena Sica, anche lei coetanea di Nadia. Maria Filomena da tempo pensava d'uccidere la 18enne. Sognava spesso suo padre, morto da tempo, che le appariva e le ingiungeva di uccidere l'amica per avere un avvenire migliore. Le due ragazze sono state sottoposte a fermo di polizia giudiziaria ieri sera a tarda ora dopo che polizia e carabinieri, coordinati dal pm Alfredo Viola hanno scandagliato il mondo delle amicizie di Nadia. E ieri sera, poco prima di mezzanotte, le due ragazze erano ancora sotto interrogatorio, snocciolando sillabe di lucida follia, quella che le ha spinte ad ammazzare l'amica e a fingere freddamente che si fosse trattato di un suicidio, un inspiegabile suicidio. Le due fermate sono accusate di omicidio premeditato, reato che di minuto in minuto prende i contorni e le dimensioni di un'allucinante storia nella quale la realtà supera abbondantemente la fantasia.

Pochi giorni prima della serata di sabato scorso, quando è avvenuto l'omicidio, Anna Maria Botticelli era andata da Nadia e s'era fatta mettere la firma su un foglio ripiegato. Su quello stesso foglio, poi, la ragazza e la sua complice avevano battuto a macchina la lettera-testamento che sarebbe stata poi ritrovata accanto al cadavere di Nadia, rinvenuta morta per soffocamento nel garage di casa. E a ucciderla con una sciarpa intorno al collo sarebbe stata proprio Anna Maria che ha stretto, stretto fortissimamente quel pezzo di stoffa fino a strangolare l'amica. Il particolare agghiacciante è che una volta stramazzata la 18enne, le due amiche-omicide avrebbero messo uno specchietto sotto il naso di Nadia per sincerarsi dell'avvenuta morte. Come? Lo specchietto non s'appannava e quindi Nadia non respirava più. A quel punto le assassine hanno organizzato la messinscena per far credere che Nadia si fosse suicidata: la corda, l'impiccagione, la lettera disperata.

E invece a indirizzare sulla strada giusta gli investigatori sono state le testimonianze di alcuni amici e la perizia dei medico legale secondo il quale Nadia era morta per soffocamento, ma causato da un indumento. Una sciarpa, forse. E poi le strane abitudini delle ragazze: perchè mai, lei, Nadia, avrebbe dovuto uccidersi perchè lesbica? "Sembra il copione di un film, ma purtroppo è così", ripetono gli investigatori sempre più sconvolti per una storia che sembrava ripercorrere il classico copione del suicidio di una 18enne infelice, forse perchè il paese le stava stretto e forse perché non poteva vivere in pieno la sua omosessualità. E la pista seguita dagli inquirenti è proprio questa: le tre amiche erano anche amanti? Oppure l'omicidio è scaturito da semplice rivalità o gelosia? Oppure, ancora, da un rito satanico, da un gesto esoterico, da un gioco di ruolo, insomma da tutto ciò che varca i confini del normale e sfocia, invece, nel patologico? In casa di una delle ragazze è stata trovata la macchina per scrivere utilizzata per compilare la lettera-testamento. Ma sono state trovate altre lettere. Gli investigatori le stanno analizzando per capire se e quando le tre ragazze avessero avuto rapporti diversi da quelli di una semplice amicizia tra adolescenti. Le piste sono tante. Un gioco erotico. Oppure un rito satanico o un'iniziazione mistica. O uno di quei misteriosi "giochi di ruolo" nei quali quando esce l'ordine o la carta dell'impiccagione, bisogna farsi strangolare.

Un gioco e una morte. E poi c'è l'elemento omosessuale, cioè che la ragazza fosse davvero lesbica e che lo fossero anche le due amiche. Si scava anche nel giro delle amicizie per capire se alcune comitive di ragazzi pratichino riti esoterici che possano portare addirittura a un omicidio.

L'intero articolo e' stato riprodotto per motivi di studio senza il consenso dell'autore.


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