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Sassi, bugie e strade provinciali

Autore:Beniamino Sidoti
Intervento pronunciato alla Prima conferenza su Infanzia e Adolescenza (promossa dalla presidenza del consiglio) tenutasi a Firenze il 21/11/1998

"Sono qui per parlare di giochi: non dei giochi come mezzo di comunicazione (ci sarebbe molto da discutere sui loro effetti e sui loro contenuti) ma di come vengono rappresentati negli altri mezzi di comunicazione, in televisione e nei giornali anzitutto.

Parlo di giochi, perche' i giochi sono uno degli specchi piu' potenti in cui si riflette il modo in cui parliamo dei bambini e degli adolescenti; i giochi in Italia sono considerati e sono, per davvero, anzitutto per bambini.

E cosa vediamo in questo specchio? Di cosa parliamo quando parliamo di giochi? Le notizie che leggiamo, che vediamo, che ascoltiamo, sono anzitutto sul lotto, gioco per adulti per eccelenza, portatore di una morale adulta che nessuno di noi si sognerebbe di trasmettere ai bambini, estranea ai bambini e perpetuamente lodata su ogni mezzo di informazione. E accanto a questi giochi estranei al mondo infantile, degli altri parliamo in modo negativo: i videogiochi pericolosi, i giochi di ruolo che vengono rappresentati piu' come riti satanici che come atti di interpretazione, la dipendenza da Tamagotchi; e spesso (quasi sempre) queste rappresentazioni negative vengono accompagnate da opere di mistificazione incredibili che spazzano via le ricerche serie: quella della professoressa Ferraris che abbiamo sentito prima, sui videogiochi; quelle del professor Giuliano sui giochi di ruolo.

Ma cosa vedono in questo specchio i bambini che leggono informazione? Si vedono rappresentati regolarmente come piccoli apprendisti stregoni, isolati, con in mano oggetti pericolosi e carichi al tempo stesso di grande significato affettivo. Perche' li rappresentiamo cosi'? Forse perche' stiamo parlando delle nostre paure, che proiettiamo sui bambini (e gli effetti di queste proiezioni non sono mai positivi).

Se ci stiamo interrogando in questi giorni sui modi in cui i bambini vengono rappresentati in televisione (piccoli consumatori o stimolo per commuovere), dobbiamo interrogarci anche su come rappresentiamo il loro universo simbolico e affettivo, in cui il gioco, i giochi, hanno un ruolo fondamentale.

Se auspichiamo una maggiore preparazione dei giornalisti che parlano di infanzia, dobbiamo chiedere anche una maggiore preparazione, una maggiore informazione sui giochi - verificare prima di proiettare. Altrimenti siamo al paradosso che nella comunicazione rappresentiamo sempre due cose diverse: una positiva, il Gioco, di cui tutti riconosciamo il valore, e una negativa, i giochi, quelli concreti, quelli veri, piccoli oggetti pericolosi di cui diffidiamo e con essi diffidiamo dei nostri figli che li usano... Se demonizziamo i loro giochi demonizziamo anche loro. Siamo alla schizofrenia, che ci fa parlare bene in astratto del gioco, e male nel concreto, dei giochi.

Concludo con un ultimo esempio, di questi giorni, che mostra questa schizofrenia, queste proiezioni, all'opera. Esiste una proposta di legge su iniziativa del Sen. De Luca, per regolare i videogiochi: si accenna a una "pedagogia criminale" con cui i videogiochi insegnerebbero ai bambini come diventare nuovi piccoli criminali. Stante questa situazione, il sen. De Luca chiede

  1. i apporre un bollino sui videogiochi che contengono situazioni violente, cosa su cui sono personalmente d'accordo e che gia' le ditte produttrici stanno inziando a fare.
  2. di mettere fuori legge, vietare il commercio, di tutti quei videogiochi che rappresentino fatti criminosi.

In pratica, si riserva ai videogiochi uno statuto sepeciale, che se fosse esteso ai libri o al teatro, vieterebbe di colpo tutto Shakespeare, Pinocchio, Moby Dick e gran parte della letteratura infantile. Perche' si fa questo, quando abbiamo gia' un codice che punisce l'apologia di reato? Per dire esplicitamente che quei giochi, quei videogiochi sono pericolosi, che non e' giusto metterli in mano ai bambini. Ma senza conoscere questi giochi, senza studiarli. E anziche' chiedere di studiare, di conoscere, si fa una proposta di legge "demonizzante" che ci permetta ancora una volta di sbattere il mostro in prima pagina, e con lui il suo piccolo amico apprendista stregone..."


Questa pagina è mantenuta da Stefano Zanero. GdR2.org è un dominio della Gilda dei Giocatori in Rete, ospitata da Geco Telematica