GdR2 - il progetto di legge De Luca

Il commento di Beniamino Sidoti

La proposta di legge del sen. De Luca sui videogiochi e', come ha gia' sottolineato Luca Giuliano, assurda nei suoi contenuti; probabilmente e' stata cosi' formulata per scatenare la discussione, e non credo sia il caso di prenderla in polemica.

Piuttosto, credo che sia opportuno indirizzare al sen. De Luca una lettera contenente dei suggerimenti, provenienti dalla ricerca, che sottolineino:

a) la difficolta' di individuare cosa in un'ambientazione fantastica costituisca reato e cosa no
b) gli effetti collaterali delle censure, oltre che la stranezza di un provvedimento che chiede per i videogiochi un intervento piu' estensivo di quelli che si hanno nel cinema, nei fumetti e nella televisione. Si ha l'impressione di scatenare una crociata contro un media, anziche' limitare la violenza eventualmente contenuta nei giochi.
c) le utenze effettive dei giochi incriminati: a quanti e quali bambini e' stato messo in mano un gioco come Carmaggedon? Dove lo trovano? (perche' se si proibisce la vendita di un gioco liberamente scaricabile dalla rete, si e' di fronte a uno stato che punisce il commerciante e incoraggia lo scambio illegale)
d) la presenza di un mercato che puo' essere indirizzato eventualmente verso una autoregolamentazione ma che non costituisce di per se' un ricettacolo di violenze anonimo
e) l'utilizzo catartico e cooperativo di molti giochi, come e' oggetto di studio alla fine di novembre presso il convegno promosso ad Amsterdam da Doors of Perception (www.doorsofperception.com)

Non possiamo, sostanzialmente, attribuire ai videogiochi, o ad altri giochi in particolare, la capacita' demoniaca di far passare qualsiasi contenuto plagiando le menti dei giocatori: questo e' il senso della "pedagogia criminale" cui si accenna nel preambolo del disegno di legge (cfr. questo testo dal nostro archivio NdR)

I giochi di cui ci occupiamo sono "testi" di tipo diverso dai film o dai libri, con una diversa capacita' di coinvolgimento e con altre caratteristiche (minore durata nel tempo, proposta di conoscenza puramente esperenziale, ecc.) ma che in quanto testi sono gia' oggetto di leggi specifiche, in particolare possono cadere nel reato di "apologia di reato". Quindi non c'e' bisogno di assegnar loro status particolari.

Un testo che inneggi alle stragi e' altrettanto ripugnante di un gioco che faccia lo stesso, e la stessa legislazione deve applicarsi all'uno e all'altro.


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