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Sezione speciale sul caso di Spinea

Informazioni sul caso

25 Maggio 1996. Un giovane studente di Spinea, Roberto C. di 19 anni, esce da scuola, si dirige a casa, racconta ai genitori di un brutto voto in chimica, esce di nuovo e si toglie la vita impiccandosi ad un albero in un bosco vicino a casa.

Di fronte a questa tragedia, che meritava il silenzio e il rispetto e il dolore di tutti per una scelta così tragica, quella di rinunciare alla propria vita appena cominciata, i mass-media cercano il "colpevole". Abitudine a cui siamo ormai assuefatti, perchè un gesto del genere deve essere colpa di qualcuno o di qualcosa, fosse anche dell'abusato "malessere giovanile".

Dopo averlo in un primo momento identificato con una delusione scolastica, i giornali danno peso alle denunce dell'avvocato Giuseppe Faraon, che con gran clamore leva un suo "j'accuse" contro i veri responsabili del suicidio di Spinea, i pericolosi "giochi di ruolo" in cui Roberto era "molto addentro tanto da essere un master" (testuale).

Ci limitiamo ad esporvi qui un itinerario di riflessione su questi avvenimenti, partendo da alcuni documenti tratti dalla stampa di quei giorni. Non li commentiamo, ma vi invitiamo a paragonarli con gli studi seri e scientifici che trovate sul sito, e a giudicare voi stessi il grado di conoscenza infinitesimale della materia di cui stiamo parlando.

Ne volete un assaggio ?

Un commento molto interessante a tutta questa vicenda è comparso su Agonistika news, e ve lo riportiamo. Questa invece è la lettera che un giocatore scrisse, all'epoca, riflettendo sugli eventi. Ci sembra significativa del clima che si venne a creare.

Ovviamente, tutti coloro che di giochi di ruolo se ne intendono, e che li apprezzano, hanno tentato di ribattere a questa serie di inesatezze, per non usare altri epiteti. Una delle prime reazioni è questo comunicato stampa della associazione "Overlord" di Padova.

Subito dopo nasce in rete, su iniziativa del club Tre Emme di Modena (organizzatore tra l'altro del campionato citato negli articoli suddetti) la campagna "Stop-Non-Sense". Eccovi il testo della petizione che ha ottenuto in totale circa 2000 firme sia "virtuali" che reali (chi avesse dei dubbi può chiedere conferma al responsabile della campagna, Maurizio Puviani).

Visto che si cita spesso killer (che tra l'altro non è nemmeno un gioco di ruolo !) vi proponiamo anche una descrizione del gioco.

La fine dell'incubo è recente, anche per noi. Il 19 maggio esce un articolo su "La Nuova Venezia" che riporta la notizia della completa chiusura dell'indagine, e riportando una serie di deduzioni del giudice Nordio: "E' come incolpare la nebbia se hai un incidente stradale". Nelle sue conclusioni egli scagiona decisamente il gdr da ogni accusa affermando non solo che non ci sono assolutamente prove che facciano pensare ad un legame fra gdr e suicidi, ma che sarebbe semplicemente assurdo ritenerlo.

Ma per quanti anni ancora sentiremo qualcuno collegare i fatti di Spinea come prova della pericolosità del gioco di ruolo ? Il lancio della notizia ha rotto un equilibrio, e non si ripristinerà facilmente. Nella speranza che coloro che sono responsabili della carta stampata riflettano sempre più sul potere che risiede nelle loro mani, noi non possiamo che concludere con un pensiero a Roberto. Che era uno di noi, uno dei maniaci dei giochi di ruolo.


Questa pagina è mantenuta da Stefano Zanero. GdR2.org è un dominio della Gilda dei Giocatori in Rete, ospitata da Geco Telematica