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-Kimon e Ju tai aiutano a crescere-

Saggio finale dei ragazzini di seconda media

"la tecnica giapponese consente uno sviluppo armonico della personalita'"

Di Maria Teresa Martinengo
Da "La stampa", la Cronaca di Torino, 3-giugno-1999

Nel Giappone medioevale, tre gruppi di giovani guerrieri devono ritrovarne un quarto, misterioso.

Ma la strada e' lunga e tortuosa.Per raggiungere l'obbiettivo sono chiamati a superare una serie di difficili prove, fisiche e psichiche.

E' un gioco di ruolo, sotto la guida di fate, maestri e grandi saggi, quello che ha coinvolto negli ultimi mesi tre classi seconde della media "Ippolito Nievo" di via Mentana. Sotto i kimono neri ? Psicologi e maestri di Ju Tai Jutsu (dolce arte dell'energia del corpo).

Ieri, il corso <<crescita armoniosa, sicurezza e star bene a scuola>>, promosso dall'istituto Tao e dal Dipartimento di Psicologia dell'Universita', si e' concluso con una sorta di saggio. Con i genitori e la preside Emilia Emanuele affascinati dal vedere i loro ragazzi arrampicarsi su reti sospese, strisciare su arerei ponticelli di bambu', spezzare tavolette di compensato con un piede. Forti per aver ricevuto, dopo le tante prove superate, il tempo, l'energia, la solidarieta' simboleggiate dai done delle fate: sabbia, ferro, corda...

<<L'adolescenza e la pre-adolescenza hanno da sempre fermato l'attenzione degli studiosi e degli educatori - spiega il prog. Piero Amerio, direttore del Dip. di Psicologia - come momenti particolarmente delicati dell'arco di vita. Sono i momenti in cui la maturazione fisica e biologica dovrebbe coincidere con quella psicologica. Ed entrambe confluire con l'ingresso sociale nel mondo adulto: non sempre pero' tutto questo avviene in modo armonico ed equilibrato>>.

Ma la difficile costruzione della propria identita' puo' sfociare in depressione, aggressivita', fallimenti scolastici e sociali. In questo quadro, due elementi sono fondamentali: <<L'importanza del gruppo dei pari e il ruolo che l'azione realmente esercita sulla crescita psicologica>>. Ecco il perche' del gioco di ruolo, sul quale in classe le insegnanti Giovanna Baima, Serafina Grimaldi e Tullia Serratrice hanno poi proposto numerose riflessioni.

<<Il metodo e' quello gia' collaudato in precedenti esperienze reallizzate con la Regione e nasce dalla confluenza delle moderne tecniche psicologiche della dinamica di gruppo e delle formazione psicosociale con lo spirito e le tecniche fisico-motorie dello Ju Tai Jutsu>>.

Nella palestra di lungo Dora colletta 53, sotto la direzione di Cesare Turtoro, attraverso prove anche molto impegnative i ragazzi sono stati condotti ad usare il corpo e la mente, ma anche l'autodisciplina, la riflessione, il senso del gruppo. Hanno utilizzato i cinque sensi per orientarsi, percepire le avversita', entrare in relazione con gli altri. E si sono divertiti. Il quarto gruppo da trovare ? Cade il telo nero dal grande specchio sul muro: i ragazzi della "Nievo" riscoprono se stessi.

 


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