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CONTRORDINE: I VIDEOGAMES NON FANNO MALE

Una ricerca statunitense scagiona i videogiochi: i bambini non diventerebbero più aggressivi dopo averli usati

Pubblicato sul quotidiano on-line "Monrif", 29 agosto 2000

Zombie, auto assassine e armi micidiali. Tutto innocuo e inoffensivo, almeno per i bambini. Brevi periodi di tempo passati davanti a videogames violenti non produrrebbero affatto aggressività nei bambini sotto i dodici anni. Lo rileva una ricerca di un pool di studiosi americani e pubblicata da Psicologonline (www.psicologonline.it),il sito internet dedicato al mondo della psicologia e della psicoterapia.

Lo Studio ha esaminato un gruppo di 25 bambini e bambine fra gli 8 e i 12 anni sottoposti a un questionario che ne misurava l'inclinazione alla violenza e l'aggressività. Quindi i bambini sono stati sottoposti a un videogame violento e ad uno non violento per 15 minuti ciascuno per poi verificarne le reazioni a nuove situazioni.

Dal test è emerso che non esiste alcun legame diretto fra giocare ad un videogame violento e la reazione nella vita reale ad una situazione difficile. Stessa reazione quindi per i bambini che avevano giocato alle auto investi-pedone di Carmageddon e quelli che avevano affrontato le corse di formula 1 virtuale.

"È evidente comunque - ha detto il psicoterapeuta Gabriele Lo Iacono, fra i curatori del sito - che la variabile temporale è importante: più aumenta l'esposizione, maggiore diviene il rischio di apprendere comportamenti aggressivi. In ogni caso bisognerebbe vedere la reazione dei bambini non immediatamente dopo aver giocato, ma dopo un arco di tempo più lungo e in situazioni simili a quelle rappresentate nei giochi".

Videogiochi: ricerca, non sono un pericolo per i bambini

Pubblicato sul quotidiano on-line "Repubblica.it", 29 agosto 2000

ROMA - I videogames violenti non sono un pericolo per i bambini, almeno se usati con moderazione. Secondo una ricerca americana condotta e pubblicata sul sito internet www.psicologonline.it, zombie che vagano nel cimitero, macchine che investono pedoni e giochi di guerra, non producono comportamenti aggressivi da parte dei bambini che li usano.

Per condurre la ricerca sono stati presi in esame 35 bambini e bambine di età compresa tra gli 8 e i 12 anni ai quali sono state poste delle domande per misurare la loro attitudine alla violenza. Successivamente i ricercatori hanno fatto giocare i bambini ad un videogioco violento e ad uno non violento per 15 minuti per poi sottoporli ad alcune situazioni che potevano far sfociare eventuali reazioni aggressive. Dai test è risultato che non c'è nessun legame diretto tra il videogame violento e la potenziale reazione aggressiva che il bambino potrebbe avere nella vita reale: i bimbi che avevano appena smesso di giocare, per esempio alle auto assassine, avevano le stesse reazioni di quelli che avevano giocato ad una normale corsa di Formula 1 virtuale.

"Normalmente i comportamenti violenti sono appresi dai bambini tanto attraverso l'osservazione di persone e fatti reali quanto di fatti rappresentati" ha spiegato Gabriele Lo Iacono, psicoterapeuta e curatore del sito Psicologonline.

 

Pubblicato per motivi di studio senza il permesso dell'autore.


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