GdR2: Archivio Documentale online
Sezione speciale sul caso di Spinea
Il tragico episodio del '96 è un caso archiviato per il pm Nordio:
<< E' come incolpare la nebbia se hai un incidente stradale >>MA NON SONO GIOCHI DI MORTE
Sulla vicenda del giovane suicidatosi a Spinea è stato aperto un dibattito su un sito Internet
Di Rosalba Giorcelli
SPINEA. Suicidio o degenerazione di un gioco di ruolo? Il tragico episodio di Spinea del 1996 è ormai un caso archiviato per il Pm veneziano Carlo Nordio; a difesa dei giochi di ruolo, a tre anni di distanza tornano a mobilitarsi gli appassionati.
Ora esiste anche un sito Internet che mette a disposizione molto materiale informativo e critico su questi giochi (che in Italia vantano più di 600 mila affezionati) e lancia una petizione contro la presunta campagna di "disinformazione e criminalizzazione", quella che tre anni fa sarebbe stata intrapresa dai mezzi di informazione in generale contro i cosiddetti "giochi di ruolo".
In sintesi, nel sito si sostiene che chi accusa i giochi di ruolo della responsabilità di un suicidio, in realtà non li conosce. "Ma i giochi di ruolo in sé non sono colpevoli, non l'ho mai detto - commenta il Pm Carlo Nordio - Ho archiviato il caso perché non ci sono state ipotesi di reato, ma certamente le modalità del suicidio erano talmente complicate e insolite che è stato doveroso approfondirle. Incolpare i giochi di ruolo sarebbe ingiusto: è come dare la colpa alla nebbia se si ha un incidente mentre si corre in macchina".
Nei giochi di ruolo, cui si sarebbero avvicinati oltre 600 mila italiani (soprattutto giovani, ma non è raro che i loro compagni nella finzione del gioco possano essere stati anche divertiti genitori e addirittura professori) la fantasia si libera mentre si costruisce una storia, interpretando dei personaggi.
Può accadere che l'autoidentificazione sia portata all'estremo, fino ad un epilogo tragico? Da Internet si chiede rispetto per il ragazzo di Spinea e per passatempi che stimolano l'immaginazione ma che sarebbero del tutto innocui, come affermano molti testi e ricerche citate nell'archivio documentale online di GdR2. Nel sito web http://www.gilda.it/gdr2/arhivio/spinea/ (la sezione speciale sul caso di Spinea) si legge: "Di fronte a questa tragedia, che meritava il silenzio, il rispetto e il dolore di tutti per una scelta così tragica i mass-media cercano il "colpevole". Abitudine a cui siamo ormai assuefatti, perchè un gesto del genere deve essere colpa di qualcuno o di qualcosa, fosse anche dell'abusato "malessere giovanile". Dopo averlo in un primo momento identificato con una delusione scolastica, si è seguita la pista del gioco di ruolo, a seguito di un esposto dell'avvocato Luciano Faraon".
E la stampa, secondo GdR2, avrebbe ignorato gli studi scientifici sui giochi di ruolo. Il sito riporta il testo di una petizione che ha ottenuto circa duemila firme: "I giochi di ruolo aiutano a vivere, aiutaci a non farli morire: firma la petizione". Il testo prosegue invitando gli organi di informazione a rettificare il riferimento al presunto legame fra giochi di ruolo e suicidio. "Ho praticato diversi giochi di ruolo, ed attraverso di essi ho potuto sviluppare la mia creatività, la mia fantasia, i miei rapporti con le altre persone. Invito tutti i giornalisti che si sono occupati del caso a sedersi con me al tavolo per provare di persona cos'è un gioco di ruolo, ed estendo analogo invito anche all'avvocato Luciano Faraon, che ha chiaramente una visione totalmente personale e falsata dei giochi suddetti. Assieme a chiunque altro nutra dubbi o interesse su questo argomento".
Questa pagina è mantenuta da Stefano Zanero. GdR2.org è un dominio della Gilda dei Giocatori in Rete, ospitata da Geco Telematica