GdR2: Archivio Documentale online

Sezione speciale sul caso di Spinea

Blob di testi relativi al caso "Faraon"

Realizzato da: Piermaria Maraziti


I testi in corsivo senza altre note sono ripresi dalle parole dell'Avv. Faraon.

Nota dell'autore: Non cito i titoli -- non so se ci sia da piangere o da ridere. Inoltre: specifico che essendo un "blob" ho tratto solo alcuni spezzoni; in nessun caso ho adottato artifici di taglio che cambiassero il senso voluto dall'articolista: i tagli occorrono solo per ridurre la dimensione di questa pagina WWW.


Martedì 28 Maggio 1996

Molti gli articoli nella cronaca relativi al suicidio di Roberto di Spinea.
C'è stato un servizio il pomeriggio su Studio Aperto -- pochissimi minuti e tono neutrale, o quasi.
La Repubblica (Giorgio Cecchetti)
...nei giochi di ruolo la persona coinvolta deve immedesimarsi nel ruolo da svolgere che può essere anche quello... ...del condannato all'impiccagione
 
Il Giornale (Enrico Silvestri)
Un grido disperato di allarme giunge dall'avvocato Luciano Faraon:
Guardi questa ricerca... ...Parla chiaramente di un'escalation di omicidi e suicidi
I ragazzi si immedesimano nel personaggio che debbono rappresentare, quasi sempre si tratta di mostri, vampiri, creature spaziali. Oppure degli assassini...
...e sotto ci sono anche interessi economici spaventosi; le riviste che parlano di questi giochi costano circa 20mila lire. Stessa cifra per le scatole che contengono le carte che poi determinano il gioco. Ma se si vuole salire nella pratica bisogna acquistare altre carte ancora fino ad arrivare alla bella cifra di due milioni.
[Da una didascalia:] Una illustrazione dalla rivista Dungeons & Dragons, specializzata in giochi di ruolo
 
Il Giornale (Maurizio Acerbi)
Il gioco di ruolo, messo sotto accusa... ..., è nato, nel 1974, nell'Università di Berkeley come progetto "terapeutico".
I due rivali hanno in dotazione dei punti ferita... Chi scende per primo a zero muore.

per correttezza riportiamo una replica dell'autore di questo articolo

 
Corriere della Sera (Claudio Pasqualetto)
Ciò determina un blocco del conscio e una somatizzazione a livello di devianza mentale del ruolo da svolgere che può portare a situazioni di perdita di controllo anche degli elementi di base di autodifesa e al suicidio.
 
l'Unità (Michele Sartori)
Ti capita la carta "bestia feroce" e ti trasformi: "Io ti azzanno!"...Ti capita la carta del potere sulla mente: "Io ti faccio impazzire!". Ma non si tratta di recitazioni, uno deve proprio impegnarsi nel ruolo.
...il gioco dell'impiccato, il gioco del mostro, il gioco della devianza mentale...Ed altri di tipo orgiastico, o satanico.
[Roberto] Aveva tentato di introdurlo anche fra i boy-scout, cui apparteneva, ma glielo avevano impedito.
A casa dello studente c'è solo tanto scetticismo. Che Roberto fosse appassionato dei "Giochi di Ruolo" lo sapevano, e approvavano. Il papà del ragazzo, un ingegnere, li difende: No, non ho nulla da imputare a quei giochi, col gesto finale di mio figlio credo proprio che non abbiano nulla a che fare. Non li ritengo affatto pericolosi, anzi, purché non siano usati maniacalmente. Non penso che siano da criminalizzare, da sequestrare... Ci sarebbe ben altro su cui puntare l'attenzione, di questi tempi.

Mercoledì 5 Giugno 1996

Molti gli articoli e vari spazi in prima pagina -- in alcuni casi più di un semplice trafiletto.
La sera prima: quattro minuti sul TG5 (neutrale con bel commento di Mentana al termine: "...non mi sembra il caso di criminalizzare anche dei giochi, ora...") con intervista ad Alessandro Vecchiarelli, un paio scarsi sul TG1 (quasi negativi, seguito da commento gratuito della Gruber) con intervista a Francesco Nepitello (uno dei proprietari del negozio di Venezia nonché co-autore di Lex Arcana).
l'Unità (Michele Sartori)
[Ennio Peres:] Io ho creato un gioco di ruolo tutto in termini positivi, attingendo al Vangelo. E gli editori: "Che sei pazzo? Chi lo compra? Puzza di sacrestia".
[Ennio Peres:] Bobby Fischer, dopo aver battuto Spassky, è finito in clinica psichiatrica.
...è ciò che prevede il gioco che termina con l'impiccaggione, i vincitori devono spartirsi il patrimonio del "condannato".
I genitori di Roberto assolvono i giochi di ruolo, i compagni di gioco, i loro genitori ed il personale della biblioteca scrivono una lettera indignatissima: Siamo più che mai convinti delle valenze positive dei giochi di ruolo, che stimolano la creatività e la cooperazione fra i nostri ragazzi.
[Ass. alla Cultura di Spinea -- Maria Vittoria Perazzo:] Conosco tutti quei ragazzi; escludo nel modo più totale che abbiano avuto parte nel suicidio di Roberto. Figurarsi, erano un gruppo di lettura, hanno introdotto loro i giochi di ruolo, li basano sull'interpretazione di tragedia shakespeariane.
 
Corriere della sera (Claudio Pasqualetto)
[Didascalia di una foto in cui campeggia in primo piano "Dungeonquest":] Una ragazza mostra un noto gioco di ruolo.
Il magistrato Nordio... non ha disposto... ...il sequestro dei giochi di ruolo ma si sta muovendo con grande cautela in una indagine dai risvolti particolarmente delicati.
Per contro ci sono quei "giochi" dai contenuti indubbiamente violenti... ...che prevedevano, sempre, un "perdente": una vittima che alla fine della "partita" doveva morire per impiccaggione.
...le vittime devono dare i loro averi a una cerchia di conoscenti.
Il giudice Nordio e i Carabinieri avrebbero inoltre riscontrato nelle indagini un alone di segretezza attorno a queste pratiche ludiche tipico quasi dei rituali di una setta.
 
La Repubblica (Roberto Bianchin)
[Magistrato Carlo Nordio:] Lo farò con prudenza perché sembra quasi inverosimile che dei semplici giochi possano condizionare la mente dei ragazzi fino a condurli a gesti così estremi
[Gianna, la mamma di Roberto:] Conoscevo troppo bene i suoi amici, venivano spesso qui a casa, a giocare. Non possono essere stai loro.
 
Il Giornale (Enrico Silvestri)
A uccidere Roberto sono state le aberranti conseguenze dei giochi di ruolo i quali abbassano le difese psicologiche portando a crudeli immedesimazioni.
Ogni partecipante poi, pescando delle carte, assume appunto un ruolo e poi compie le sue mosse... ...il gioco finisce puntualmente con la distruzione fisica dell'avversario.
 
Il Tempo (articolista non meglio specificato)
Per ora si tratta di un'ipotesi -- ha rilevato ancora Nordio, precisando che gli psicologi ipotizzano casi tanto estremi di suggestione solo con personalità particolarmente labili. Quindi non è stato disposto alcun sequestro dei giochi.
Nati negli Stati Uniti come evoluzione dei giochi di guerra e delle simulazioni militari... Da allora i giochi di ruolo si sono moltiplicati, assumendo varie versioni: dalle più famose come "Magic" alla più trasgressiva come "Killer"...
Tutti si fondano su rapporti di tipo antagonistico tra i personaggi in gioco -- riconducibili alla lotta ancestrale tra Bene e Male -- e sull'identificazione di ciascun giocatore in un ruolo che può anche protrarsi per mesi fino alla fine della partita.
 
La Nuova Venezia (Paolo Crepet)
[Dalla prima pagina:] Una società incapace di dare un ruolo ai giovani non può stupirsi, oggi, scoprendo che questo ruolo i giovani se lo costruiscono da soli, attraverso un gioco. E non può stupirsi se su questo gioco adesso c'è l'ombra della morte, perché la morte per loro è qualcosa di non definitivo, di reversibile. ... Da una generazione alla quale non abbiamo insegnato la sacralità della vita, non possiamo pretendere la sacralità della morte.
[Segue in cronaca:] Quarant'anni fa, i giochi di ruolo in Italia non avrebbero trovato alcun seguace: perché i giovani un ruolo lo avevano davvero, fatto di responsabilità e progetti, nella società. Quindici anni fa, in America, il gioco della Torre e del Dragone venne tolto dal commercio; noi lo abbiamo trasformato in gioco di ruolo, e portato in Italia con grande successo, come tanta altra immondizia d'importazione.
Può un gioco portare al suicidio? E può un suicidio giovanile essere assistito? La risposta è sì, ad entrambi i quesiti.
Non aveva lasciato strutture forti per altre ugualmente forti, non aveva lasciato la parrocchia per la politica, ad esempio. No, l'aveva lasciata per trascorrere il suo tempo dentro una fiction. Né posso stupirmi di un suicidio assistito tra giovani.
Attenzione: non sono dei mostri, sono dei ragazzi che non conoscono la morte. L'abbiamo cacciata dalle nostre case: chi muore più nel suo letto, oggi? L'abbiamo allontanata e come unica conseguenza i nostri figli non sanno riconoscerla. C'è poca differenza tra un suicidio assistito tra adolescenti e un lancio di pietre da un cavalcavia, o un semaforo rosso tagliato ad alta velocità.

Questa pagina è mantenuta da Stefano Zanero. GdR2.org è un dominio della Gilda dei Giocatori in Rete, ospitata da Geco Telematica